Solitamente, quando scrivo un post su un ristorante faccio un piccolo preambolo, do qualche dettaglio e poi, dopo aver raccontato la serata, provo a scrivere un commento personale. Questa volta, però, cambio approccio e vado diretto al punto: Essenza mi ha stregato, senza se e senza ma.
Era tempo che non mangiavo così bene (e così tanto) in un ristorante che, dicendo la verità, mi è piaciuto dal primo all’ultimo dettaglio. Nulla da dire se non che la voglia di tornarci mi è venuta nell’istante in cui ho messo un piede fuori dalla porta.
Il locale è bello, è nello stile che piace a me: semplice, pulito, ordinato, con tovaglie bianche, bei piatti, qualche quadro e un tulipano giallo che colora la tavola. La musica di sottofondo è perfetta, leggera, mai fastidiosa, e crea la giusta atmosfera. La cucina è a vista, ma sembra che i cuochi non respirino nemmeno, tanta è la tranquillità che regna. I posti a sedere non sono molti e i camerieri, celeri e cordiali, ci servono subito. Si può scegliere: o piatti alla carta o menù degustazione (ce ne sono vari, per visualizzarli, clicca qui). Facciamo due conti e, considerata la fame e la curiosità, optiamo per il menù “Essenza della tradizione”. Cinque piatti, studiati nel minimo dettaglio: sono davvero curioso.
Si inizia bene, anzi benissimo, con un antipasto offerto dalla casa: piccoli sfiziosi stuzzichini, di cui uno – il più “strano” – assolutamente indimenticabile: un macaron salato con interiora di piccione. Lo so, anche io ho storto il naso quando l’ho sentito, ma vi assicuro, è una prelibatezza.
Poi si comincia con le portate vere e proprie: si inizia con il “Brodo ristretto di legno di Castagno con canederli agli spinaci”, piatto delicato, ma consistente e molto saporito.
Poi si passa a quello che forse è stato il mio piatto preferito: “l’uovo termale, servito con tartufo nero d’Alba, crema di patate e fonduta valdostana”. Dire che questo piatto è eccezionale non rende merito alla creazione dello chef Eugenio Boer, perché proprio di creazione si parla. Gustoso, saporito, intrigante… non saprei che altro aggiungere. Un piatto che mi ha davvero stregato.
Primo piatto all’altezza delle portate precedenti: “Pizzocheri sotto un’altra forma”, una sorta di raviolo squisito, che purtroppo è finito troppo in fretta.
Per quanto riguarda il secondo, ho chiesto di fare una piccola modifica al menù originale, inserendo un piatto che mi intrigava moltissimo per via del nome (oltre che del contenuto): “Pancia di maiale e ricordo di una brace d’estate”. Il sapore del piatto, accompagnato da un nome così suggestivo, mi ha davvero colpito, nella sua semplicità e nel suo gusto.
Chiudiamo una già abbondante cena con una serie di dolci sia inclusi nel menù che offerti: “Sorbetto al limone con cioccolato al peperoncino, pistacchio e scorza d’arancia”, “100% cioccolato ” e una “Pannacotta al caramello salato” e altri pasticcini. tutto molto apprezzato, anche se la vera ciliegina sulla torta è stata la pannacotta, una vera e propria sorpresa!
Più che una cena direi che è stata un’esperienza sensoriale, un vero e proprio successo. Non so quando tornerò da Essenza, ma so che, dati i molti piatti che voglio provare, lo farò alla prima occasione possibile!
Ristorante Essenza di Eugenio Boer
Via Marghera 34, 20149, Milano
Telefono: +39 02 4986865
Mappe
L’ha ribloggato su Travel Eat Beverage.